Usseaux

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Non potevo non raccontare le bellezze di questo splendido borgo in provincia di Torino. Si trova a più di 1400 metri di altitudine con 185 abitanti. L’origine del nome non è nota. Alcuni sostengono che Usseaux sia stato il villaggio menzionato da Giulio Cesare nel celebre “De Bello Gallico”. La prima traccia documentata che certifica la presenza di Usseaux nel mondo, risale al 1064, quando i territori dell’alta valle, compreso Usseaux, erano legati all’Abbazia di Santa Maria di Pinerolo. Il borgo visse, nei secoli, varie esperienze governative: il Delfinato, il Regno di Francia e il Ducato dei Savoia. Dopo la prima guerra mondiale, iniziò un fenomeno di emigrazione che proseguì anche nel secondo dopoguerra. Il borgo vive di un’economia basata sull’agricoltura e collegata all’allevamento di animali. Qui si parla il patois, è un’antica lingua un tempo diffusa nella Francia meridionale. Il borgo è diviso in cinque borgate: Usseaux è il capoluogo, poi ci sono Balboutet, Laux, Pourrières e Fraisse. Usseaux è nota per essere “la borgata del pane e dei murales”. Il pane da forno del borgo è una delizia per intenditori. La cottura del pane è una tradizione ben rispettata dalla comunità.

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Il vecchio mulino del borgo è stato rimesso in funzione e alcuni volenterosi macinano il grano, impastano e cuociono il pane che viene preparato nel grande forno della comunità. E’ un pane realizzato con una farina macinata alla buona. Il pane è molto cotto ed è adatto a chi ama un gusto forte. I murales, altra caratteristica di Usseaux, adornano i muri delle case in pietra:  raccontano momenti di vita agreste.
Il borgo va visitato rigorosamente a piedi: non c’è spazio per l’auto, le viuzze sono troppo strette. Visitate la Chiesa di San Pietro, che presenta splendidi affreschi ottocenteschi.
Per la consueta sosta gastronomica, vi invito a provare le calhiette valdesi. Hanno una forma tonda e sono composte da patate grattugiate, lardo, cipolla e salame o salsiccia. Di solito vengono bollite in acqua calda e accompagnate con un sughetto a base di burro fuso e parmigiano.
Per raggiungere il borgo, vi consiglio di prendere l’aereo per Torino-Caselle e proseguire con un’auto privata.