Si trova a 203 metri di altitudine, in provincia di Ancona, e conta poco meno di cinquemila abitanti. L’origine del nome: si sospetta che derivi dalla “Curia di Rinaldo”, il nome del primo centro abitato che si formò nel medioevo. Purtroppo Corinaldo è nota alle cronache per la tragedia in discoteca avvenuta alla fine delle 2018, quando morirono 6 ragazzi. La notizia provocò grande emozione, molti associarono Corinaldo alla sciagura. Un tempo il borgo era noto per aver dato i natali a Santa Maria Goretti, la giovane martire che si fece ammazzare per difendere la sua verginità. Se siete interessati potete visitare la casa della santa, io vi consiglio di farlo. Se siete fedeli o meno, poco importa: la casa testimonia la vita dei contadini di fine ottocento. Molto bello è il santuario dedicato a Maria Goretti: qui potete vedere una statua in legno che la raffigura. Fate un salto alla chiesa di San Francesco. Costruita nel diciottesimo secolo, contiene due dipinti del grande pittore veronese Claudio Ridolfi. Di Ridolfi potete vedere altre splendide opere custodite nella civica raccolta d’arte intitolata al pittore, che si trova all’ex convento delle Benedettine. Oltre a Ridolfi, la raccolta presenta opere di altri pittori interessanti (Giuseppe Marchesi e Domenico Peruzzini). Nelle Marche, Corinaldo è nota per il Pozzo della polenta, che si trova al centro del borgo. Gli eventi più interessanti si svolgono in ottobre. Suggestiva è la festa che celebra la nascita di Santa Maria Goretti, a metà ottobre. Ma il bello viene durante l’ultima settimana del mese, quando Corinaldo festeggia Halloween. Non è la solita festa a tema, vi sembrerà di trovarvi all’interno di un film dell’orrore.
Nella nostra sosta gastronomica, vi invito ad assaggiare l’oca arrosto (o in alternativa, per i vegetariani, le verdure alla graticola). Se amate il vino, in zona producono l’ottimo Verdicchio. Per arrivare a Corinaldo, consiglio di prendere il treno per Senigallia e proseguire in bus.