Proceno, un borgo incastonato tra le dolci colline della Tuscia e il confine con la Toscana, si erge a 410 metri sul livello del mare, ospitando una popolazione di circa 517 abitanti. La sua posizione privilegiata, ai piedi dei Monti Volsini e alla confluenza tra il fiume Paglia e il torrente Stridolone, lo rende un luogo di rara bellezza, sospeso tra storia e natura. L’origine del nome non è nota. Le origini di Proceno si intrecciano con le trame della leggenda: si narra che il re etrusco Porsenna, salvato dall’attacco di un cinghiale grazie all’intervento della dea Uni, decise di fondare qui un insediamento in suo onore. Questo mito è evocato dallo stemma comunale, che raffigura un cinghiale e le chiavi di Porsenna. I reperti archeologici rinvenuti nelle vicinanze confermano che l’area fu abitata già in epoca etrusca, lasciando una traccia tangibile di un passato lontano. Nel corso dei secoli, Proceno è stato crocevia di dominazioni e culture. Fece parte del Marchesato di Toscana fino alla morte di Matilde di Canossa nel 1115, quando passò sotto il controllo della Chiesa. Successivamente, fu soggetto al Comune di Siena nel XIV secolo, per poi cadere sotto l’influenza delle famiglie Sforza e Cecchini. Tra gli episodi più curiosi della sua storia, si ricorda il soggiorno obbligato di Galileo Galilei nella frazione di Centeno nel 1633, durante una quarantena per peste.
Il borgo è un autentico scrigno di tesori. La Rocca medievale, costruita nel XII secolo, domina Proceno con le sue torri e offre una vista mozzafiato sulla valle del Paglia e sul Monte Amiata. Il Castello, parzialmente convertito in struttura ricettiva, conserva l’aura del passato, mentre le chiese – San Martino e Santa Maria del Giglio – custodiscono affreschi e opere d’arte che raccontano la fede e la cultura di secoli trascorsi. La vita a Proceno trova il suo culmine nelle festività. La festa patronale di Sant’Agnese, celebrata il 20 aprile, unisce processioni e degustazioni di dolci tipici. In agosto, la Sagra dell’Aglio Rosso celebra un prodotto locale dal gusto deciso e unico. Non si può lasciare Proceno senza aver assaporato le sue eccellenze gastronomiche: l’aglio rosso, simbolo del borgo, l’olio extravergine di oliva DOP e le patate dell’Alto Viterbese, ingredienti che trasformano ogni piatto in un viaggio nei sapori autentici della Tuscia. Raggiungere Proceno è un’esperienza che invita alla lentezza. Dal versante toscano, si percorre la Via Cassia fino ad Acquapendente, seguendo poi le indicazioni per il borgo. Le strade collinari, pur tortuose, regalano scorci che rendono ogni curva un preludio alla meraviglia che attende.