La Sassa si erge a 390 metri sul livello del mare, nel cuore della Val di Sterza, dove le colline, modellate dall’eternità, si intrecciano a un panorama che si estende fino al Mar Tirreno e alle isole dell’Arcipelago Toscano. La sua storia, che si perde tra i secoli, affonda le radici nell’epoca etrusca, e il nome stesso, probabilmente derivato dal latino saxum – “roccia” –, evoca la solidità di un luogo intriso di memoria, terra e bellezza. Le prime attestazioni scritte risalgono al XII secolo: nel 1128 è menzionato come un insediamento non fortificato, mentre nel 1171 il borgo appare come castrum, segno della sua evoluzione in un centro strategico e protetto, che svolgeva un ruolo importante nel contesto medievale. Oggi, Sassa è una frazione del comune di Montecatini Val di Cecina, nella provincia di Pisa, e conta poche decine di abitanti, mantenendo intatta quell’atmosfera di pace e autenticità che lo rende unico. Passeggiando tra le sue stradine, Sassa si svela lentamente, un borgo che respira la storia in ogni angolo. Gli edifici in pietra, le piazzette nascoste, i balconi fioriti, sono testimoni di un passato che continua a vivere nei dettagli. La Chiesa di San Martino, piccolo scrigno di devozione costruito con materiali locali, rappresenta il cuore spirituale del borgo, una presenza discreta ma pervasiva che evoca la sacralità della vita comunitaria che vi si è svolta per secoli. Dalla parte alta del paese, il panorama si apre in una vista mozzafiato sulla Val di Sterza, che si distende dolcemente verso il Mar Tirreno. Nei giorni più limpidi, l’orizzonte si fa ancora più lontano, svelando le isole dell’Arcipelago Toscano, come gemme nell’azzurro del mare, pronte ad accogliere lo sguardo di chi si ferma a contemplarle. È un angolo di mondo dove il respiro si fa profondo e l’anima si nutre di bellezza. Nei vicoli più nascosti del borgo, si trovano antiche fonti e cisterne che parlano di un tempo in cui l’acqua era una risorsa preziosa, simbolo di vita e di connessione con la terra. L’acqua che scorreva lì racconta la quotidianità di generazioni che si sono succedute, ognuna a modo suo, legata in un intreccio inscindibile con il territorio.
Intorno a Sassa, la natura è la protagonista indiscussa. Colline, boschi e vigneti si mescolano in un paesaggio straordinario, che invita ad esplorare i sentieri che si snodano tra questi luoghi, dove il silenzio è rotto solo dal fruscio del vento tra gli alberi e dal canto degli uccelli. Ogni passo è un invito a perdersi in una bellezza senza tempo, in una natura che sembra non conoscere confini. Le tracce del passato medievale si riscontrano nei resti del castrum, le antiche fortificazioni che proteggevano il borgo. Le mura, sebbene in parte abbattute dal tempo, offrono uno spunto per immaginare il ruolo strategico che Sassa ricopriva nei secoli passati. Le stagioni migliori per immergersi in questo angolo di Toscana sono la primavera e l’autunno, quando la natura esplode in colori vividi e il clima mite invita a camminare tra i vicoli e a godere dei panorami. Ma anche l’estate ha il suo fascino, con le sagre e gli eventi locali che animano il borgo, offrendo la possibilità di assaporare i piatti tipici della tradizione toscana. Tra le specialità della zona spiccano le pietanze a base di cacciagione, come il cinghiale, accompagnate dai robusti vini che raccontano la forza del territorio. Non mancano le zuppe toscane, come la ribollita, e i dolci caserecci, preparati con ingredienti semplici ma genuini, espressione della cultura gastronomica rurale. Raggiungere Sassa è un’esperienza che inizia ben prima di arrivare. Le strade, che si snodano tra colline e vigneti, vi trasporteranno in un tempo sospeso. Da Pisa, il percorso più diretto conduce attraverso la Strada Statale 68 verso Volterra, per poi deviare verso Montecatini Val di Cecina e, infine, approdare al borgo.