Castelvetrano

Castelvetrano, borgo con meno di trentamila abitanti (a 187 metri di altitudine), si erge nel cuore della Sicilia, tra le pieghe di un paesaggio che racconta la storia di secoli di civiltà. Sebbene non sia una fondazione greca, la città porta nel suo stesso nome la traccia di un passato antico, legato a Selinunte, la grande colonia della Magna Grecia che fiorì nel VII secolo a.C. Castelvetrano, probabilmente sorta nell’Alto Medioevo, deve il suo nome a “Castello Vetrano”, segno di una fortificazione che si ergeva a difesa del territorio. La sua posizione privilegiata tra le colline siciliane, a pochi chilometri dalle rovine di Selinunte, ne ha determinato il ruolo di città strategica, fortemente influenzata dal vicino parco archeologico che ancora oggi conserva i resti dei templi di Hera e Apollo, simboli di una grandezza antica che non è mai svanita. La città medievale, che fu sotto il dominio dei Normanni, vide nel castello un emblema della propria potenza. Questo castello, che risale probabilmente al XII secolo, fu ampliato e ristrutturato nel corso dei secoli, segnando il passaggio da una difesa militare a un simbolo di autorità. Il periodo svevo, con Federico II, e quello aragonese contribuirono al consolidamento della città, arricchendola di una vivace attività agricola che affonda le radici nella coltivazione dell’olivo e nella produzione di un olio pregiato che ancora oggi rappresenta una delle risorse più importanti del territorio. Oggi, Castelvetrano conserva il segno di questo passato variegato, con monumenti e chiese che raccontano la sua storia secolare. La Chiesa Madre di San Giovanni Battista, con la sua imponente facciata barocca, è un esempio di come la spiritualità della città si intrecci con l’arte, mentre al suo interno, tra le navate, si respira il silenzio di un’umanità che si è riconosciuta nella fede. Le tradizioni religiose, come la Festa di San Giovanni Battista, celebrata a fine giugno, sono il cuore pulsante della comunità. La processione che percorre le strade di Castelvetrano, con il fervore che scorre tra i vicoli, è un momento che fonde il sacro con il profano, una riflessione sul tempo che passa e su quello che persiste.

La vicinanza al parco archeologico di Selinunte è uno degli aspetti che più definiscono l’identità di Castelvetrano. Le rovine, che narrano la storia di una civiltà potente, sono ancora oggi testimoni di un legame profondo con l’antichità. I templi e il teatro antico di Selinunte, immersi nel paesaggio siciliano, continuano a parlare a chiunque vi si avvicini, portando con sé l’eco di un passato che non smette di affascinare. Il paesaggio che circonda queste rovine, con le sue colline e la dolcezza dei suoi piani assolati, accoglie anche Castelvetrano, creando un continuum tra storia e natura, tra memoria e realtà. La cucina di Castelvetrano è un altro elemento che parla di questa terra antica. Piatti come il couscous di pesce, tipico della zona trapanese, e le arancine, simbolo della tradizione siciliana, si sposano con il Nocellara del Belice, il pregiato olio d’oliva che è parte integrante del territorio. Ogni piatto racconta una storia di radici e di tradizioni, di un popolo che ha sempre lavorato la terra e il mare con rispetto e devozione. Raggiungere Castelvetrano, a soli 50 km da Trapani e 90 km da Palermo, è come intraprendere un viaggio nel cuore pulsante della Sicilia. La strada che vi conduce, tra colline e valli, apre a un paesaggio che si dispiega lentamente, come una narrazione che si svela senza fretta.