Ecco un bel borgo in provincia di Novara. Conta più di 1270 abitanti e si trova a meno di trecento metri di altitudine. L’origine del nome non è nota. Da alcuni ritrovamenti, risulta che il borgo fu abitato fin dalla preistoria, da tribù centro europee. Fu abitato fin dalla preistoria da tribù centro europee e poi galloceltiche. Verso la fine del quarto secolo, i due fratelli Giulio e Giuliano portarono il cristianesimo in zona, dopo essere sfuggiti dalle persecuzioni che i cristiani stavano subendo nell’isola di Egina, in Grecia. Il Medioevo, segnò un periodo di espansione. Orta San Giulio entro nella Comunità della Riviera, un consorzio autonomo di comuni che ha operato fino al diciottesimo secolo. In quegli anni il borgo si dota di mura di cinta per potersi difendere dalle incursioni dei nemici. Purtroppo non esistono tracce di quella fortificazione: tutto fu distrutto nel quattordicesimo secolo. I signori ritenevano superfluo una tale protezione: la posizione del borgo sembrava immune da possibili sciagure. Purtroppo ci fu un errore di valutazione, perché nel 1524, gli Sforza riuscirono a saccheggiare il paese.
Orta San Giulio è una perla del Piemonte che dovete assolutamente visitare. La prima cosa da vedere è la splendida piazza Motta, dedicata ad un partigiano del posto. Qui potete ammirare il porticciolo e scorgere in lontananza la straordinaria Isola di San Giulio. In piazza troverete il Palazzotto, detto anche Broletto, è considerato il simbolo del feudo della Riviera di San Giulio del dodicesimo secolo. Percorrendo la splendida salita della motta, raggiungerete la chiesa di Santa Maria Assunta. Qui troverete degli affreschi di straordinaria bellezza, tra queste alcune scene dell’antico testamento realizzate da Luca Rossetti e il battesimo di Cristo attribuito alla scuola di Morazzone. Fate una capatina al sacro monte di Orta, patrimonio Unesco, che vi farà emozionare per la sua grazia. Naturalmente fate un giro all’isola di San Giulio, che potete raggiungere con il traghetto. In questa sosta gastronomica, potete fermarvi a Villa Crespi e gustare le prelibatezza del celeberrimo chef Antonino Cannavacciuolo. In alternativa, potete gustare una bella porzione di mortadella di fegato, pietanza super tipica del borgo. Per raggiungere il borgo, con tranquillità, prendete un aereo per Milano Malpensa e proseguire noleggiando un’auto. In poco meno di un’ora, sarete arrivati a destinazione.