Toppo

 width=Il borgo si trova a quaranta chilometri da Pordenone. Toppo fa parte del comune di Travesio. Quattrocento abitanti, 250 metri di altitudine. Il nome Toppo, dal friulano Tòp, significa “grosso tronco d’albero atterrato”, ma forse anche deriva dal longobardo tuppaz, “collinetta”. Monumenti e luoghi d’interesse. Il borgo di Toppo consiste in due nuclei separati dal letto del rio Gleria. A oriente ci sono i masi, ovvero case rurali a conduzione familiare, a occidente la borgata di Pino ai piedi del castello. Consigliabile una visita al palazzo dei conti Tappo, che faceva parte di uno degli otto masi. Le ristrutturazioni necessarie dopo il terremoto  width=del 1976 hanno rivelato che almeno in tre casi i masi medievali erano occupati da insediamenti di origine romana. Vi recherete anche nel castello, più precisamente nei resti dell’antica costruzione, visitabili con un percorso guidato. Il maniero, restaurato nel 2012, è uno dei più importanti esempi di architettura fortificata del Friuli. La mulattiera che dal sottostante villaggio saliva al castello è in fase di ripristino per consentire ai visitatori di raggiungerlo a piedi, con una passeggiata nel bosco. Infine, la chiesa di Sant’Antonio Abate, con pregevoli affreschi del XIV secolo, scoperti durante i lavori di restauro. Gli eventi più interessanti, per rendere più divertente il vostro viaggio: la Sagra delle Rane a marzo, a Travesio; la Festa  width=della Trota e del Formaggio in luglio; il Festival del Teatro; le domeniche di ottobre; a dicembre nel periodo natalizio una particolare rassegna di presepi.  Non vi negherete la tradizionale sosta gastronomica. La specialità di Toppo è una frittata molto saporita grazie al formaggio salato locale. Il formaggio salato è cremoso, morbido, maturato in una particolare salamoia di acqua, sale, latte e panna, conservata in tini di larice. Non trascurate il salame con l’aceto e il cotechino con le rape. Un’ultima curiosità secondo una leggenda. Il nucleo originale di toppo si trovava più a sud, intorno alla madonna del Carmine. Ma all’arrivo di Attila gli abitanti sarebbero fuggiti, dando vita all’attuale paese.