Conta più di duemila abitanti e si trova a novecento metri di altitudine. Rappresenta il fascino del mistero della bella provincia di Messina. L’origine del nome non è chiara: come sempre le congetture abbondano. Esistono due ipotesi sull’etimologia del nome Montalbano. Eccole. Secondo alcuni, deriverebbe dal latino Mons Albus, monte bianco, il geografo arabo Edrisi, in uno scritto risalente probabilmente al dodicesimo secolo, parla di “Al Blank”, luogo eccellente. Elicona, invece, deriverebbe dal greco Elikon. Per i siciliani è semplicemente Muntarbanu. La storia del borgo ripercorre le varie dominazioni della Sicilia. Le prime testimonianze su Montalbano si hanno, all’incirca, nel nono secolo: quando con la dominazione dei bizantini, il borgo diventa una rocca fortificata. Nel dodicesimo secolo arrivano i normanni a governare il territorio. Dopo anni tormentati, il borgo conosce una stagione di pieno splendore verso il 1300. Grazie anche ad Arnaldo da Villanova, Montalbano diventa un importante centro culturale. Successivamente vive la dominazione dei Bonanno, poi verrà ceduto alla compagnia di Gesù.
Montalbano vi conquisterà con la sua bellezza. Vi consiglio di fare un giro per le vie del paese per ammirare le piccole case di pietra arenaria. Trattandosi di un borgo montanaro, molte strade sono in salita, quindi abbiate prudenza… Merita una visita il castello, che si trova in pieno centro storico. É ben tenuto, curato, vi consiglio una guida. Qui potrete godere della vista dall’alto di Montalbano e del vicino bosco di Malabotta. All’interno troverete una cappella con la tomba di Arnaldo da Villanova. Bella anche la Chiesa Madre del paese, dedicata a San Nicola, il patrono del borgo. Un bel dipinto racconta l’ultima cena di Cristo. Giugno è il mese ideale per le visite perché potrete ammirare l’insabbiata. Di cosa si tratta? Nei giorni di festa, che celebrano il corpus domini, la pavimentazione del centro storico viene decorata con della sabbia colorata. Nella consueta sosta gastronomica, vi invito a provare i busiati: simili a maccheroni, ma un po’ più spessi, di solito vengono conditi con un sugo di carne di maiale. Molto buoni anche i formaggi tipici del posto: la provola del Nebrodi e il maiorchino.
Per raggiungere il borgo, se arrivate Nord, vi conviene prendere l’aereo per Catania e proseguire con un mezzo privato.