Grottammare

 width=In provincia di Ascoli Piceno si trova  Grottamare (conta quattordicimila abitanti, appena centottanta nel borgo). Si trova a centoventisei metri sul livello del mare. Il borgo è attraversato esattamente dal 43° parallelo. Il nome di Grottammare risale all’ XI secolo, in documenti precedenti si leggeva il nome di Subportica. Ci sono due castelli confinanti, il primo identificato dagli storici come il castello di “Supportica”, il secondo è “Grotte”, con i resti di più antiche fortificazioni. Come ci arriviamo, a Grottamare? Facile: basta seguire l’autostrada A14, da nord in direzione Ancona e da sud in direzione Napoli. La storia del borgo è agitata… nel Medioevo fu ceduto a Fermo, era sede di un fiorente porto, conquistato nel quattrocento da Francesco Sforza e poi passato alla chiesa. In fine subì l’invasione di pirati turchi. Tra gli eventi più interessanti vi segnalo la “Sacra Giubilare”, che si celebra solo quando il primo di luglio cade di domenica. Poi “Cabaret amore mio”, festival nazionale dell’umorismo, ogni anno nella prima settimana di agosto. Di qui sono passati  width=Enzo Iacchetti, Serena Dandini, Neri Marcorè, Max Giusti e Maurizio Crozza e ancora è importante la fiera di San Martino, l’11 Novembre, fondata sullo scambio di materie prime e prodotti agricoli. Oggi le caratteristiche della fiera sono meno rurali e più festive, con partecipazione di decine di espositori e migliaia di visitatori. Anche a Grottamare una sosta per gustare i prodotti tipici. In particolare, il pesce: cicale, spigole, orate, san pietro, rane pescatrici. Da cucinare in guazzetto o all’acquapazza, in un brodetto o in una frittura con calamari, merluzzetti e altro. Nei giorni natalizi vi consiglio il Frustingo, un dolce a base di frutta secca; l’impasto è a base di farina di tritello, fichi secchi, uva passa, mandorle e noci, con vino cotto e aromatizzato con l’aggiunta di cacao, caffè, rhum e per gradire, anche una buccia grattugiata di arancio e limone, canditi, cannella e noce moscata.