Erice

 width=Trapani, 751 m sul livello del mare, quasi 30.000 abitanti. Direte: un borgo un po’ grandino! No: solo 150 abitanti! Erice è irrinunciabile perché è una delle più belle città siciliane. È arroccata sull’omonimo monte, una terrazza sul mare, una meta turistica da sempre ambitissima. Per arrivarci, gli aeroporti più vicini sono a Palermo e Trapani, con agevoli trasferimenti. In treno la stazione più comoda è quella di Trapani. Erice ha cambiato nome più volte, nella sua storia: per i greci era Eryx, dal nome del gigante con il quale, secondo leggenda, si battè il dio Ercole. Questo almeno racconta Virgilio nell’Eneide. I Fenici la chiamarono Iruka quando il borgo era dominato dai cartaginesi, gli arabi Gabel-el-Hamid, i Normanni Monte San Giuliano. Alla fine dal 1936, Erice. Durante la  width=dominazione romana, la notorietà resta legata alla presenza del santuario pagano dedicato ad Afrodite, dea della fecondità e dell’amore. I visitatori hanno la possibilità di vedere numerose testimonianze dell’antichissima storia. Quanto alla nostra abituale sosta per la gastronomia, vi segnalo i dolcetti “di riposto”, ripieni di conserva di cedro: le pasticcerie si tramandano la ricetta appresa in origine dalle suore del convento di clausura di San Carlo. E ancora potrete gustare i mostaccioli, le paste volanti, i biscotti al latte. Ma i prodotti più ricercati sono lo straordinario olio extravergine di oliva e i vini ricavati da vitigni autoctoni dell’area collinare attigua.