Certamente conoscete, se non altro per sentito dire, il luogo dove vorrei portarvi: Castel Gandolfo, residenza estiva dei papi. Novemila abitanti, un po’ meno di cinquecento metri d’altezza. Il nome deriva dal latino Castrum Gandulphi, nome del castello della famiglia dei Gandolfi, originari di Genova. Papa Pio II nel millequattrocento sostiene un’altra ipotesi: il nome deriverebbe da Gandulphi Sabinorum, cioè da un certo Gandolfo Savelli. A Castel Gandolfo arriviamo facilmente da Roma, prendendo la Strada Statale7 in uscita dalla capitale e poi seguendo le indicazioni. Facile anche servirsi dei mezzi pubblici, metro e bus. In treno alla Stazione Termini si prende la linea Roma-Albano. Non sappiamo precisamente quando e come la nobile famiglia dei Gandolfi si impossessò di questo paese, è certo però che il castello risale al 1200. Nel 1600 il papa clemente VII ammette il castello tra i beni inalienabili della chiesa e da quegli anni i pontefici iniziano ad andarvi per la residenza estiva. Il 20 settembre 1870 la presa di Porta Pia determina la fine dello Stato Pontificio e la residenza di Castel Gandolfo viene abbandonata dai papi fino al 1929, quando con i Patti Lateranensi Benito Mussolini restituisce tutto alla Città del Vaticano. Potete visitare: la Chiesa della Madonna del Lago, voluta e consacrata da papa Paolo VI nel 1977…Il Palazzo Pontificio, costruito nel milleseicento per volere del papa Urbano VIII. Inoltre: la Chiesa di San Tommaso da Villanova, l’Antiquarium di Villa Barberini, con un parco di cinquantacinque ettari, il Ninfeo Dorico, il primo sito archeologico che si incontra scendendo verso il lago Albano. Eventi e manifestazioni: la sagra delle pesche alla fine di luglio, per tre giorni; il mercatino dell’antiquariato l’ultima domenica di ogni mese; la festa del santo patrono, San Sebastiano, il primo fine settimana di settembre, con i tradizionali giochi pirotecnici sul lago. La sosta gastronomica impone l’acquisto di pesche, prodotto tipico per eccellenza, chiamate qui “guance di canonico”. Biscotti, piatti di pesce del lago (lattarini, trote, lucci, anguille, pesci persico), e i piatti tipici della cucina romana, dalla carbonara alla trippa. La Rai riprende, durante le vacanze del Papa, l’Angelus domenicale pronunciato dal balcone centrale del Palazzo Pontificio. Castel Gandolfo è stato anche o scenario di varie opere letterarie, da “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” di Carlo Emilio Gadda a “Il codice da Vinci” di Dan Brown. A Castel Gandolfo infine sono stati girati vari film tra cui “Le notti di Cabiria” di Federico Fellini.